Archivi del mese: aprile 2011

Cucina fiorentina del 1300 – Firenze e il pane

Cucina Fiorentina
del 1300

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Curiosità
Firenze e il pane

 
pane toscano

Il cibo ordinario della plebe nei primi secoli della Repubblica Fiorentina era il pane grossolano ed i legumi. Il ceto medio si nutriva di cibi semplici che spesso faceva cuocere dai fornai. Quest’ultimi erano obbligati da disposizioni comunali, a non chiedere niente ai poveri e cifre assai modeste ai più agiati. Dalla grande quantità di .”forni sparsi un po’ ovunque, per la città, dobbiamo ammettere che gli antichi fiorentini erano grandi consumatori di pane. Nel 1280 si contavano, in Firenze, 146 forni e nel 1282 venne istituita la magistratura dei Sei del Biado, per far fronte a esigenze sempre maggiori. Le qualità di frumento usato in città erano il grano calvello, il grano siciliano o grano duro, che si usava soprattutto per fare il pane bianco e la pasta, il grano toscano ordinario cioè il grano comune e il grano grosso che costava meno di tutti.

Regole del pane
*Pane sciocco perchè il sapore meraviglioso del pane non doveva superare i sapori della normale cucina

*Pane sciocco perchè si potesse accostare a qualunque sapore di qualunque cibo

*Pane sciocco perche si potesse adattare per completare quei cibi che andavano dalle zuppe alle minestre ai “piccoli cibi da credenza”, sino al dolce “Budino dei Medici” da cui gli inglesi hanno tratto il “Bread Pudding”

Nessuno, se non gli iscritti all’Arte, poteva avere forno da pane ed ogni fornaio doveva bollare il pane col bollo del proprio forno.


Aggregati all’Arte dei Fornai erano i Lasagnai il cui mèstiere consisteva nella preparazione delle lasagne: una pasta speciale di forma allungata, larga tre o quattro dita, ondulata da un lato. Era la pasta tipica che i fiorentini erano soliti mangiare nella festività di San Lorenzo, cioè il 10 agosto, condita col «ragù» di carne o di pollastri. Il giorno di San Lorenzo si festeggiava, a Firenze, in piazza San Lorenzo col concorso dell’Arte. Si preparavano bancarelle coperte e, mentre la Signoria e gli Ufficiali dell’Arte assistevano alla Messa dentro la chiesa, il popolo, come rito, mangiava questo piatto appetitoso.


lasagne

La prima notizia delle lasagne risale al 1311 ed, i lasagnai preparavano questa pasta con farina propria o con farina del cliente. All’Arte dei Fornai appartenevano anche i Fagiolai o venditori di fagioli: si trattava dei fagioli con 1’occhio che si coltivavano da tempo immemorabile nel contado fiorentino. I fagiolai pensavano anche a cuocere una gustosissima farinata di fagioli. Alla stessa Arte appartenevano i Cialdonai, i venditori di verdura cotta posta su fette di pane abbrustolito, i mercanti di trippa dalla cui acqua di cottura, gettata su fette di pane duro, si ricavavano zuppe gustose ed i cuochi in genere. Verso la fine del secolo XIV i lasagnai si staccarono dai cuochi ed insieme ai cialdonai costituirono una «società ed arte» di circa trenta soci.

fagioli occhio

I cuochi, a loro volta, si divisero in quelli che fornivano pietanze finite e in altri che andavano nelle case dei ricchi ad imbandire banchetti per le varie occasioni festaiole. I cuochi che tenevano pietanze pronte si associarono a loro volta a due a due. Quelli che andavano a cucinare nelle case erano retribuiti secondo la tariffa stabilita: in occasione di banchetti in onore di un cavaliere novello, con due fiorini e mezzo (circa 24,5 lire oro), per un matrimonio con la metà della cifra e per pranzi semplici con una paga che variava a seconda del numero degli invitati ed era loro vietato accettare, a titolo di compenso, grasso e resti di mensa (Statuto del 1415, A.S.F.).

L’abilità dei cuochi fiorentini doveva esser grande se alla corte avignonese di papa Clemente V comandava, nominato tra i capi della «grande cucina» un certo Cambio da Firenze; più tardi, un certo Pantanelli, fiorentino, è ricordato tra i cuochi che Caterina de’ Medici portò con sé in Francia.

Cucina fiorentina del 1300 – Minestra di zuccha

 Cucina Fiorentina
del 1300

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Minestra di zuccha

Piglierai zuccha e la taglierai a dadi e la farai nell’ Acqua bollita come troverai Che si fa alle erbe ma questa la scolerai e scolata che sarà la metterai a bollire con brodo buono erbe di odore e agresto sodo. Cotta che sarà, sbatterai due o tre ova con agro e scola quel brodo e fa brodetto e quando sarà per mandare in tavola scolerai bene la zuccha e la metterai nel piatto e il brodetto sopra e servila.
Inoltre: piglierai zuccha come di là e la metterai a bollire con brodo bono e polpettine di carne cotta ò cruda come ti tornerà comodo e se ci metterai salsiccia o prosciutto meglio sarà e ci potrai mettere di vitella. Mettine a inzuppare il pane e la composizione sopra.
AS.F. Carte Bardi – II – 116


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I – Minestra di riso

Piglierai riso ben pulito e lavato lo metterai a quocere con burro e sale e cotto che sarà lo passerai per setaccio e passato che sarà lo rimetterai nella pentola e lo farai bollire e quando bollirà piglierai ova sbattute con agro e lo farai come un brodetto sodo e servilo caldo.
A.S.F. Carte Bardi – II – A31

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II – Minestra di riso

Piglierai cortecce di Parmigiano a fette saranno meglio e lo metterai a quocere con sale e cotto che sarà leva le cortecce dal Pentola e mettivi il riso ben lavato e pulito e ci metterai un poco di Burro e uno stecco di cannella sola e faragli bollire il tutto insieme e cotto che sarà servilo.
AS.F. Carte Bardi – II – 129


Giardino di Boboli – Bacco

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Cucina alla fiorentina del 1300 – Minestra di lente

Cucina Fiorentina
del 1300

Minestra di lente

Piglierai lente ben pulite e ben lavate e le metterai a quocere con Acqua bollente senza sale perchè gli impedisce la cottura. E cotte che saranno gli farai un soffritto con olio buono cipolla trinciata prezzemolo persa timo e basilico. Soffritto che sarà il tutto lo metterai a bollire con finocchio e santo reggia e marroni secchi o bruciate e sale. Cotto che sarà il tutto piglierai fette di pane arrostito sopra la gratella e metterai a inzuppare il pane e le lenti sopra. Leva il finocchio., -.
A.S.F. Carte Bardi II – 129

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Minestra d’ova

Farai minestra d’ova e ci metterai, nel brodo di cappone, rossi d’ova freschi. E gli darai sopra la paletta del fuoco rovente acciò si venga a quocere i rossi di ovo e servila.
A.S.F. Carte Bardi II – 129

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Minestra di paste

Piglierai la paste di che sorta tu vorrai e le farai quocere in un buon brodo e mettici dentro un pezzo di salame. Cotte che saranno mandale in tavola con parmigiano sopra, cava il salame. Simile potrai fare il riso.
A.S.F. Carte Bardi II – A.116


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Firenze al Bargello – Donatello – David

Cucin fiorentina del 1300 – Lingua alla tedesca

 Cucina Fiorentina
del 1300

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Lingua alla tedesca

Piglierai lingue e farai lessare, di poi le sbuccerai e ne farai fette grosse quanto un tallero e le metterai in un vaso. E poi, farai una salsa così: piglierai la padella e ci metterai burro o lardone battuto con della farina e la farai colorire, quando comincia a pigliare colore ci metterai cipolla battuta fine e quando sarà sofritta ci metterai zucchero, vino bianco, aceto, spezzie, un poco di candito e zafferano. E quando la salsa averà preso il suo sapore, non sarà troppo forte, voterai la salsa sopra la lingua e la farai bollire tanto che diventi soda e servila.
A.S.F. Carte Bardi – II – A.116

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Piccioni marinàti (o galletti)

Piglierai piccioni puliti e ci voterai sopra aceto bollente e gli lascerai stare per lo spazio di due ore, e poi gli farai pigliare colore. Scola il lardo e mettici brodo, e spezzie, prugnoli, e, cotti che saranno, gli legherai con farina colorita e ci metterai anchora dei capperi. E legata che sarà la salsa servila.
A.S.F. Carte Bardi . II . A.1l6

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Ragù di piccioni (o galletti)

Piglierai i piccioni ben puliti, e, lavatoli bene, gli metterai in un vaso con burro a pigliare colore. Coloriti che saranno, levagli il grasso e ci metterai una cipolla steccata di garofano, o cannella, o vero, spetie peste in cambio della cipolla, e prugnoli, e tartufi. Avendone brodo fagli quocere, e, cotti che saranno, gli leverai con farina colorita e metterai il brodo dove son cotti nella farina e la farai bollire tanto che diventa corpacciuta. Metterai i piccioni sul piatto e la salsa sopra e cosi farai dove senti che hai da legare salse con farina colorita.
A.S.F. Carte Bardi . II . A.116

Cucina fiorentina del 1300 – Savore nero

Cucina Fiorentina
del 1300

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Savore nero

Se vuoti fare savore nero a porco salvatico, si togli sua ben cotta battuta et bene pesta al mortaio. Et togli midolla di pane bene nera et messa in molle in aceto et bene macinata per se et ben colata, Mescola co’ la carne macinata. Et mettivi suso pepe e pevero lungo e melaghette et gengione bene peste, queste IIII spetie ‘allo speziale, Et mettile in su questo savore con aceto et col brodo magro della carne. Et metti…

(È l’ultima ricetta del manoscritto, arrivato a noi incompleto). Ricc. Ms. 1071, dc. LXXII
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Savore rinforzato

Se vuoti fare savore rinforzato, togli garofani et buono cennamo et un poco di cardamone e nocciuole monde in cenere calda, e un poco di crosta di pane et çucchero pesto con queste cose insieme.
Et poi lessa e macina con aceto. E questo sia buono con qualunque arrosto tu vuoti e dallo crudo.
Ricc. Ms. 1071, ric, LXVII
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Ova affogate

Piglierai huova fresche e quocerai in tegame o padella con acqua tanta che l’ova restino coperte. Come che saranno cotte le caverai al piatto e ci metterai sopra parmigiano grattato e burro e cannella pesta e servile.
A.S.F. Carte Bardi II – 129

Cucina fiorentina del 1300 – Braciole al ragù

Cucina Fiorentina
del 1300

Braciole in ragù

Piglierai le braciole di vitella sottile e battute bene con la costola del coltello gli infarinerai e poi gli farai pigliare colore e scolare il grasso. Ci metterai brodo e prugnoli e spezzie e capperi “e cotte che saranno ci metterai agro di limone e servile.
AS.F. Carte Bardi II – A.116


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Capponi a ragu ripieni

Piglierai capponi ben puliti e gli farai un ripieno di vitella, e, ripieni che saranno, gli farai pigliare colore. Di poi scola il grasso e mettici brodo e spezzie prugnoli e un mazzetto di Erbe e cotto che sarà leva il mazzetto e lega la salsa con farina colorita e servila.
AS.F. Carte Bardi . Il – 129

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Capponi ripieni in bianco

Piglierai capponi e accomodali con un ripieno di vitella ma non gli far prendere colore. Quando saranno in cottura ci metterai animelle rifatte e poi tagliate a dadi e fatte colorire nel burro e cotte che saranno piglierai il tutto con rossi d’ovo e con agro legherai la salsa e metterai sopra ai capponi e il simile potrai fare a galletti e piccioni.
A.S.F. Carte Bardi – II – 129

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Fricassea di trippa di vitella (o animelle)

Piglierai trippa ben pulita e ben lavata. E, cotta lessa, piglierai in pezzi con cipolla trinciata e burro e metterai a sofriggere il tutto. E sofritto che sarà ci metterai brodo, spezie e prezemolo e scorza di limone secco e con rossi d’uovo legherai la salsa e agro.
A.S.F. Carte Bardi – II – A.116

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Firenze Il porcellino

Cucina fiorentina del 1300

   


Cucina Fiorentina del 1300

Le ricette che abbiamo presentato sono tutte d’ambiente fiorentino e Il volume è corredato da una serie di suggerimenti pratici (esempio: “A cavare il fumo del mangiare. Metti nella pentola una noce forata, e trarrà a sé il fumo”), consigli dietetici riservati soprattutto agli infermi e da varie ricette di “savori” fra i quali è da ricordare il “dolceforte”, una salsa che si ottiene dalla cottura di carni (e un tempo anche di pesci) in cui al condimento si aggiungono mele, castagne, uva, susine e, dal secolo XVI perfino cioccolata.
Il dolceforte è un sapore antico e raffinato ancora oggi in uso per il cinghiale e la lepre, che richiede però palati raffinati…
In tutti i piatti sono previste “spetie in buona quantitade”, usate – come gli aromi – per mascherare l’odore forte delle carni che – nonostante le ghiacciaie – iniziavano presto ad andare a male.

Seguiranno una serie di ricette della Cucina Fiorentina, tratte dal libro di
Clotilde Vesco “Cucina Fiorentina fra Medioevo e Rinascimento”ricette originali del periodo in questione.
Una parte di esse sono tratte dal volume n. 1071 conservato nella Biblioteca Riccardiana di Firenze ed una parte da un manoscritto conservato tra le Carte Bardi, nell’Archivio di Stato di Firenze.


Fontana del “Porcellino”

Dio creò i cibi,
il Diavolo i cuochi

Creps alla fiorentina – Toscana

Cucina Toscana
Creps alla Fiorentina

Primo piatto
Importanza Gastronomica

Ingredienti per sei persone

Creps 12
Spinaci mazzi 2
Ricotta gr 250
Uova 2
Grana grattugiato
Sale & pepe,
Aglio, profumo
Olio d’oliva
Besciamella ¼ di litro
Salsa di pomodoro
Noce moscata

Preparazione

Bollire gli spinaci, tritarli e passarli in padella con aglio e olio d’oliva.
In una zuppiera , mescolare ricotta, uova, parmigiano, besciamella, farcire le crep e metterle in pirofila con besciamella e sopra parmigiano e macchiate di pomodoro.

Passarle in forno a 200° per 20 m


Vino consigliato
Rosatello Ruffino


Dio creò i cibi,
il Diavolo i cuochi

Coda di vitello alla vaccinara – Lazio

 

Cucina del Lazio
Coda di Vitello alla vaccinara

Secondo Piatto
Importanza Gastronomica

Ingredienti per sei persone

• Code di vitello grosse n° 2
• Pomodori gr 400
• Lardo gr 100
• Cipolla una
• Aglio, salvia,
• rosmarino
• Sale & pepe,
• chiodi di garofano
• Olio d’oliva
• vino bianco ¼

Per la salsa

• Cuori di sedano n°2
• Pinoli gr 40
• Uvetta gr 40
• Cacao gr 40

Preparazione

Tagliare le code a pezzi, mettere in tegame con olio un trito di lardo e cipolla farle rosolare, bagnare con vino bianco fare evaporare, aggiungere pomodori e chiodi di garofano.
Cuocere per 90′

Per la salsa
Tagliare a pezzetti piccoli il sedano e cuocerlo a parte con pinoli, cacao, uvetta, brodo
versarlo poi sulla carne

Vino consigliato
Frascati Superiore


Dio creò i cibi,
il Diavolo i cuochi

Carrè di suino – Toscana

 

Cucina Toscana
Carrè di suino

Importanza gastronomica

Ingredienti per sei persone
. Carré di suino kg 1,200
. Pancetta salata sottile gr 200
. Timo, maggiorana, finocchio
. Rosmarino,
. Sale & pepe
. Rete di maiale atta a coprire tutto il carré
. Olio d’oliva
. Vino bianco un bicchiere
Preparazione
Tagliare lasciando attaccato in fondo il carré inserire tra una fetta e l’altra un trito
d’erbe odorose e la pancetta tritata.
Ricomporre e legare il pezzo avvolgerlo nella rete salare cuocere in forno
bagnare con vino


Vino consigliato
Tignanello

Varianti
Cuocere e bagnare con birra
Cuocere e bagnare con Calvados
Cuocere senza tagliare e senza rete
Con una aggiunta di prugne secche snocciolate